Un argomento a dir poco glorioso per chi si ricorda di quei giorni nel 2018 (è passata una vita). Fa un po’ sorridere parlarne a ottobre 2024, ma evidentemente la ferita è ancora aperta.
Perché ne parlo? Ciclicamente questa vulnerabilità mi si presenta d’avanti e la domanda che gli interessati mi fanno è sempre la stessa: avendo aggiornato gli hypervisor (ormai è raro trovare server con O.S. Microsoft installato BareMetal) devo preoccuparmi di eseguire il fix anche sulle Virtual Machine? Risposta breve: sì. Due cenni sul perché e come.
Perché?
Per chi è del settore invito alla lettura dei relativi paper che potete trovare qui: https://meltdownattack.com/. In questa occasione mi permetterete di iper-semplificare il tema per renderlo digeribile anche a chi non ha nozioni di architettura dei moderni processori. Il punto a cui prestare attenzione è che la vulnerabilità, oltre ad avere diverse varianti, si applica a diversi scenari, tra i quali esiste lo scenario che vede come target una Virtual Machine non fixed.
Microsoft ci regala questo documento in cui sono riassunti gli scenari relativi alla variante 4 (CVE-2018-3639): https://msrc.microsoft.com/blog/2018/05/analysis-and-mitigation-of-speculative-store-bypass-cve-2018-3639/. Per quanti mi riguarda è stato il documento che più mi ha aiutato a capire se, nei diversi contesti in cui ho lavorato, era opportuno procedere con l’applicazione delle fix/mitigation o meno.
Come?
Qui viene il bello perché la mitigation é applicabile semplicemente creando due chiavi di registro il cui valore varia a seconda di diversi parametri tra cui l’architettura CPU e la variante su cui vogliamo operare. Come accennavo la variante che probabilmente molti si trovano a dover – ancora – gestire è la v4 la cui mitigation è spiegata nell’ultimo link.
Per i super pigri lascio il link ad uno script che vi consente di eseguire la mitigation se le chiavi non sono ancora presenti sul sistema target. Da considerare che è necessario il reboot della macchina una volta applicata la fix: https://github.com/roccosicilia/VulnerabilityReview/blob/main/CVE-2018-3639/review.md
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Minacce correlate
Una nota importante che dovrebbe contribuire a far comprendere la pericolosità di questa vulnerabilità: sono documentati diversi PoC della vulnerabilità discussa, non ci sono ragioni valide per non eseguire il fix.