L’ascesa delle minacce informatiche potenziate dall’intelligenza artificiale (AI) sta trasformando radicalmente lo scenario della sicurezza IT, imponendo nuove sfide e richiedendo un rapido adeguamento delle difese aziendali.
In particolare, una recente ricerca di Kaspersky, intitolata “Cyber defense & AI: sono pronte le aziende a proteggersi?”, offre uno spaccato chiaro e allarmante della situazione attuale della cyber security in Italia.
Secondo lo studio, ben il 77% dei professionisti IT italiani ha registrato un incremento degli attacchi informatici nell’ultimo anno, e il 43% attribuisce questa crescita direttamente all’uso dell’AI da parte dei cyber criminali.
Questi numeri delineano una realtà inquietante: le tecniche di attacco si stanno evolvendo rapidamente, con l’intelligenza artificiale che permette di generare minacce sempre più sofisticate e difficili da rilevare.
Il 68% degli intervistati manifesta una seria preoccupazione per l’uso dell’AI da parte dei malintenzionati.
Questo dato mette in luce un bisogno urgente di adattare le strategie difensive aziendali, rendendole più proattive e avanzate. La trasformazione tecnologica è, infatti, un’arma a doppio taglio: se da un lato offre strumenti di protezione innovativi, dall’altro amplifica le capacità dei cyber criminali.
Uno dei punti cruciali emersi è la carenza di competenze specifiche. Il 43% delle aziende italiane riconosce una mancanza di formazione interna sulla cyber security legata all’AI. Questo gap di conoscenza rende difficile affrontare minacce che sfruttano algoritmi di machine learning per eludere i controlli tradizionali.
Anche la carenza di personale specializzato è preoccupante: il 39% delle aziende lamenta l’assenza di esperti InfoSec qualificati.
Questa situazione aggrava ulteriormente il rischio di subire attacchi devastanti, soprattutto quando i criminali utilizzano strumenti automatizzati per individuare vulnerabilità e orchestrare intrusioni mirate.
Per rispondere a queste sfide, le aziende italiane stanno adottando una strategia combinata di formazione interna e supporto esterno. Il 48% delle organizzazioni ha avviato programmi di formazione interna, mentre il 49% si affida a competenze esterne. Questo approccio ibrido evidenzia una crescente consapevolezza della necessità di aggiornare costantemente le competenze e le tecnologie di difesa.
Kaspersky suggerisce soluzioni multilivello e integrate per proteggere le reti IT. Tecnologie come l’XDR (Extended Detection and Response), offrono una visione unificata della sicurezza aziendale e migliorano la capacità di rilevare e rispondere agli attacchi complessi.
Il report sottolinea come le conseguenze di una scarsa preparazione siano gravi e di vasta portata. Il 57% degli intervistati teme danni reputazionali, mentre il 53% è preoccupato per fughe di dati riservati. Altre ripercussioni includono la perdita di fiducia dei clienti (41%), danni finanziari (34%), e perfino la chiusura parziale dell’attività (12%).
Questi numeri evidenziano l’importanza di investire in cyber security come priorità aziendale. La difesa contro le minacce AI-driven non è più opzionale, ma una necessità imprescindibile per garantire la continuità operativa e la reputazione del brand.
In questa nuova era di minacce informatiche avanzate, le aziende italiane devono agire con decisione e rapidità adottando soluzioni basate sull’AI per sfruttare i progressi tecnologici nella difesa informatica.
Allo stesso tempo, la formazione dei dipendenti rappresenta un ulteriore livello di protezione.
Il messaggio è chiaro: nell’era dell’intelligenza artificiale, essere preparati significa sopravvivere.
Le aziende devono rafforzare le loro difese integrando competenze, tecnologie e strategie innovative per anticipare e contrastare minacce sempre più sofisticate.
La cyber security non è più un costo, ma un investimento strategico per il futuro.