Gen 16, 2025 In evidenza, Minacce, News, RSS, Vulnerabilità
I ricercatori di ESET hanno scoperto una nuova vulnerabilità di Secure Boot dei sistemi UEFI che consente ai cybercriminali di eseguire codice arbitrario durante l’avvio del sistema.
Il bug, tracciato come CVE.2024-7344, è stato trovato in un’applicazione UEFI firmata da “Microsoft Corporation UEFI CA 2011”, un’autorità di certificazione dell’azienda di Redmond.
La vulnerabilità è causato da un loader PE custom che consente l’esecuzione di qualsiasi binario UEFI, anche quelli non firmati, durante l’avvio del sistema. Un attaccante può sfruttare questo bug per eseguire bootkit malevoli e alterare il corretto funzionamento del sistema operativo.
Normalmente il meccanismo di Secure Boot previene l’esecuzione di malware al caricamento del sistema garantendo che vengano caricati solo software riconosciuti. Questa funzionalità usa i certificati digitali per validare l’autenticità e l’integrità del codice che viene caricato, bloccando quello non legittimo. L’applicazione in questione però, a causa del bug, consente l’esecuzione di codice senza controlli di integrità.
“Il codice eseguito in questa fase iniziale di avvio può persistere sul sistema, potenzialmente caricando estensioni kernel malevole che sopravvivono ai riavvii” avverte il CERT Coordination Center in un avviso.
La compagnia riporta che l’applicazione viene usata in diverse suite di ripristino del sistema di diversi provider. Nel dettaglio, i software colpiti sono: Howyar SysReturn, (versioni precedenti alla 10.2.023_20240919); Greenware GreenGuard (versioni precedenti alla 10.2.023-20240927); Radix SmartRecovery (versioni precedenti alla 11.2.023-20240927); Sanfong EZ-back System (versioni precedenti alla 10.3.024-20241127); WASAY eRecoveryRX (versioni precedenti alla 8.4.022-20241127); CES NeoImpact (versioni precedenti alla 10.1.024-20241127); SignalComputer HDD King (versioni precedenti alla 10.3.021-20241127).
ESET ha individuato la vulnerabilità lo scorso luglio e ha immediatamente notificato la scoperta al CERT Coordination Center. Insieme all’associazione, ESET ha aiutato i provider a elaborare e validare le patch risolutive. Dopo la revoca di Microsoft delle applicazioni UEFI vulnerabili, oggi la compagnia ha reso nota la vulnerabilità.
“Il numero di vulnerabilità UEFI scoperte negli ultimi anni e l’incapacità di correggerle o di revocare i binari vulnerabili entro un lasso di tempo ragionevole dimostrano che anche una funzione essenziale come UEFI Secure Boot non dovrebbe essere considerata una barriera impenetrabile” hanno commentato i ricercatori.